L'attacco
terroristico e gli scenari plausibili
(27 Marzo 2002) |
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Queste righe vogliono continuare il commento iniziato
subito dopo l'attacco terroristico negli USA. Sono state scritte con
l'aiuto e la collaborazione del mio amico analista finanziario Dott.
Giulio Garsia. Ritengo che ciò possa essere utile a chiarire
i rischi che gli investitori potrebbero dover fronteggiare nelle prossime
settimane. |
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Attacco agli USA. Il commento del 27 Marzo Cosa succede Nell’ultima riunione dello scorso martedì la Fed ha lasciato invariati i tassi di interesse come era ampiamente previsto .Gli investitori si aspettano un movimento al rialzo intorno alla metà dell’anno. I mercati attendono con un lieve nervosismo la diffusione dei dati aziendali relativi al primo trimestre. Se ,come appare probabile , non usciranno molte sorprese negative dovrebbero beneficiare di qualche mese di tregua in attesa del primo rialzo dei tassi in America. Il dibattito economico è ormai incentrato sulla forza della ripresa e c’è anche chi si spinge ad ipotizzare ,dal 2003 , un forte apporto da parte della spesa in tecnologia soprattutto perchè rimane sempre spazio per sostituire forza lavoro .La ripresa dovrebbe riguardare in particolare la spesa in hardware e software si segnalano infatti pressioni al rialzo nei prezzi dei semiconduttori. I mercati europei dovrebbero riportare una performance migliore di quelli americani visti i minori problemi strutturali ( bilancia dei pagamenti in ordine , tasso di risparmio più alto e minore eccesso di spesa in beni capitali) anche se non è ipotizzabile che rimangano immuni da un eventuale discesa dei mercati americani .Il mercato giapponese ha guadagnato circa il 20 % dall’inizio di febbraio per lo più grazie alla necessità di permettere alle banche di chiudere il bilancio fiscale ( 31 marzo ) in regola con i parametri di bilancio; continua, infatti, a mancare completamente la voglia di affrontare le riforme. Secondo alcuni commentatori si sta persino affacciando una crisi del mercato immobiliare . I timori riguardano sempre la possibile debolezza del dollaro in relazione all’eccessivo deficit commerciale USA al venire meno della considerazione del dollaro come bene rifugio e a possibili effetti negativi dell’entrata in vigore –20 marzo – delle tariffe sull’acciaio importato negli USA. questa nota si basa su dati di pubblico dominio ritenuti attendibili ,ma suscettibili di modifiche improvvise. Intende soltanto proporsi come ausilio alla comprensione dei movimenti dei mercati finanziari . Non intende essere uno strumento di analisi nè intende sollecitare qualsivoglia operazione di compravendita di prodotti finanziari .
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